La serata di gala , che ha visto la partecipazione di Sebastiano Lo Monaco, ha evidenziato come Pulisena non sia solo Floridia, ma miri al collegamento del territorio attraverso le comuni radici socioculturali.
Soddisfatti del “corto” mostrato in Piazza del Popolo, Gaetano ed Ettore Indomenico, presidente onorario e vicepresidente dell’associazione. Gaetano, imprenditore dalla generosità e capacità imprenditoriale riconosciuta, ed Ettore, agiscono in sincronia, credendo fortemente nella necessità di lasciare “qualcosa di buono”, una traccia che possa fornire un impulso alle nuove leve. “Niculizia” parte da un fatto di cronaca vero, accaduto sulle terre floridiane. Il team che è attualmente al lavoro per la realizzazione definitiva del lungometraggio è motivato: dal regista, Peppe Tata, al talentuoso, Ciccio Torneo, passando per la costumista, Lucia Caccamo, il puzzle già mostra un’evidente nobiltà d’intenti. Il Museo Bruno, con l’infaticabile Cetty, mette a disposizione gli arnesi dell’agro, gli oggetti di un tempo, necessari alla finzione filmica. Del direttivo-Pulisena , di rilievo l’azione comunicativa di Paul Pirrotta e del deputato Joe Mioli. “Di solito parlo poco – si trincera Gaetano Indomenico, commentando – perché più parlo, più sbaglio – si schermisce – . La Pulisena vuole scrivere una bella pagina per il nostro paese, collegando fra loro persone desiderose di lavorare insieme per la riuscita del progetto: un ricordo per la nostra città, ma non solo”. Indomenico ha fatto leva sui talenti floridiani che, dovunque siano emigrati, hanno sempre mantenuto la propria base, la residenza ideale, a Floridia. E’ quel concetto di floridianità che ritrovi anche negli artisti coinvolti nell’organizzazione dell’opera. La soirèe è stata elegantemente condotta dalla collega Patrizia Tidona che ha saputo collegare queste intelligenze rispettando un “timing” gradevole. “Emozioni irripetibili – ha commentato Ettore Indomenico – . Non avevo mai vissuto una serata così importante, bella, che riempie di luce”. L’idea di Gaetano è splendida, e ha captato l’interesse di tutti i maestri coinvolti nel progetto. “E’ una “creatura” messa a vostra disposizione. Lavoriamo per voi, non verremo ma chiedere sponsorizzazioni qui, ma in America”. In quelle americhe dove albergano i primi migranti e i loro figli, che non hanno mai trascurato le proprie radici, australiani compresi, ovviamente, visto il forte legame con Melbourne, oltre al Connecticut. Il desiderio aggiunto, semmai, è permettere a tutti i floridiani di partecipare all’intrapresa anche attraverso un solo euro: un gesto simbolico per dire “questa realizzazione è anche nostra”. E Pulisena, di fatto, raccoglie le comunità dell’entroterra: da Canicattini a Sortino, passando per le altre realtà, fino a Pantalica e le sue vallate, i canyon che continuano a vivere, custodi di segreti e tradizioni millenarie. Sul corto presentato ieri, Ciccio Torneo ha rimarcato: “E’ la prima scena di un film e credo possa essere il trailer del lungometraggio – ha asserito – . Il fim racconterà avvenimenti reali, sentimenti, migrazione e senso di appartenenza. E’ un’azione limpida, sana, e, sicuramente, ambiziosa”. Raffaele Trani, vicepresidente: “L’idea è nata da un fatto accaduto nella campagne floridiane – ha ricordato – . Un evento raccontatoci dagli anziani, quando eravamo bambini. L’idea di Gaetano, è riuscire a realizzare qualcosa di duraturo, restituendo giustizia alle persone protagoniste di quella storia”. Le location sono ancora “scannerizzate” dal regista e i tempi non saranno brevi. Il team, Andrea Salibra, Rossella Di Pietro e Peppe Forte, sono stati definiti “eroici” per la velocità nella relizzazione del trailer stesso. “NIculizia significa liquirizia, e in alcuni casi il termine è usato dai piccoli in senso dispregiativo, scopriremo perché” ha poi puntualizzato Trani. La visualizzazione del demo, riporta indietro nel tempo, per non dimenticare l’interpretazione dell’oggi. Alla presentazione si è giunti dopo un attento dipanarsi fra musiche, “cunti e cantu”, degli artisti internazionali nostrani. Dalla magica voce del soprano, Manuela Infalletta, che ha fatto rivivere le canzoni della Trinacria, passando per la voce jazz di Valeria Russo e la verve di Davide Avola. I musicisti, professionisti affermati da tempo non hanno bisogno di commenti: Enzo Augello, Ivan Brancone, Francesco Drago, Eusebio Getulio, Antonio Granata e Salvo Saitta. Eccellenze floridiane. L’Associazione ha reso grazie alla famiglia Barbagallo, Luigi Crispino, Nicola Ferla, Michele e Cecilia Gibilisco. Fra i nomi in gioco, anche Giuseppe Amenta, Luca Ciriacono, Concetto Giuliano, Aurora Principe, Aldo Torneo, Salvo Liistro e “Tuono”. Tutti insieme a riannodare i legami di una terra “lasciata” eppure accogliente, madre della creatività. Il sindaco, Giovanni Limoli, si è detto contento di poter fornire il suo apporto. Ha ricordato come la presenza del sindaco di Canicattini, Marilena Miceli, e del past-sindaco, Paolo Amenta (che molto ha fatto per il territorio Ibleo e la sua coesione) : “Non ci sono solo floridiani, quindi – ha premesso Limoli – . Rivivere le nostre tradizioni è una sfida importante e dobbiamo affrontarla con coraggio”. Ha rimarcato l’impegno di altre associazioni, come la Imago, con le sue “foto ingiallite” e l’Auser. “Il momento vissuto è difficile: i nostri giovani non vedono futuro. Dobbiamo essere noi a ricordare loro ciò che siamo stati e quanto dobbiamo continuare a dimostrare per non smarrire le nostre origini. Il legame con i nostri emigrati è essenziale, essi vogliono il nostro contatto emozionale: l’associazione Pulisena è meritoria nell’aver tenuto in piedi questa sintonia”. Ha fatto da mattatore l’ospite d’onore, Sebastiano Lo Monaco, con la sua spontanea naturalezza, filtrata dai suoi studi, dal suo percorso artistico e umano di rilievo indiscusso. “Mia madre era incinta di me, all’Edipo Re, al Teatro Greco – ha esordito – . Era questo il mio destino, evidentemente”. L’attore ha portato allegria, riflessione, ma soprattutto un messaggio di speranza e rilancio per il territorio: trarre il bello e il buono che c’è nella nostra terra. “Sono un artigiano nella vigna del Signore, e io mi sento tale”. Parole che rimandano all’umiltà, alla voglia di fare, di crescere, per lasciare una traccia tangibile in un continuum temporale inafferrabile.