Avrebbero potuto andare fuori porta, passeggiare per i vicoli del centro o andare a Ortigia. invece, i ragazzi di Nuova Acropoli, hanno preferito continuare l’opera di cura su quell’area loro affidata dieci anni fa. Un esempio per tutti, che rilancia il concetto di autogestione e la responsabilità verso il territorio. Antonio Caramma, responsabile di settore, lascia un attimo il decespugliatore per raccontare la nuova aiuola inserita in un contesto di pini e ulivi: un fatto impensabile se il volontariato non avesse provveduto: “Oggi sono con noi dei nuovi volontari – dice – per sviluppare un corso di ecologia: l’area venne scelta come esperimento, trasformandola da discarica di materiali edili in un agro da seminare, da far rinascere”: E così è stato, la scommessa è stata vinta: “Piantumare questi alberi è metafora della buona semina per qualsiasi città – conclude – poiché rafforza la coscienza collettiva, e, oggettivamente, costituisce fonte d’ispirazione per azioni virtuose negli spazi urbani”.