I Capuleti e I Montecchi, rivivono attraverso Giada Scarpato e i giovani del Conservatorio “Bellini”
“Ah, qual sospiro” è un adagio sospeso tra fluttuazioni di tempo e poesia.
Metronomo di amore e morte, che non accetta vie di mezzo sia nella sua scansione ritmica, sia in quella emotiva.
Nella cornice di Castello Ursino, la mezzosoprano Giada Scarpato ha incarnato Romeo, mentre la collega soprano, Gaja D’Ambrosio ha messo le vesta di Giulietta.
Il lucore dell’opera belliniana ha naturalmente trovato il suo apice nei passaggi più lirici e veri.
Domenico Imprescia ha tessuto le trame armoniche del duetto con il suo raffinato
stile pianistico, sotto la direzione della docente Isabella Libra.
La Libra ha impresso un delicato tappeto
sonoro, un effetto tastiera necessario a ricreare l’orchestra della Natura, dei suoi suoni, degli odori.
Di rilievo, la partecipazione di Alfio Sciacca e del maestro Giovanni Caruso, che hanno dipinto d’Oriente il prosieguo dell’happening. Un evento spettacolare di danze e luci per raccontare un amore impossibile, quello che tende all’infinito, alla resurrezione sensoriale. La densa, chiaroscurale, emozionante voce della Scarpato, mezzosoprano di sicuro avvenire, insieme alla lucente espressività della D’Ambrosio hanno reso vivido il dramma e la speranza, il desiderio e lo sconforto, l’illusione e la fine.
Le due voci sprigionano tecnica.
Ma non solo.
C’è passione, fuoco, vento liberatorio, leggerezza animica.
Dal belcanto sgorgano tinte magiche, irripetibili, eppure talmente vibranti da risultare indelebili sulla tela dello spirito e nei cuori degli spettatori.
A completare una esecuzione lucida e precisa, i ragazzi del Conservatorio, che hanno ricostruito con i loro strumenti l’atmosfera eterea del Castello Ursino.
Eccellenti , infatti, Giulia Arisco, Simona Cantaro, Rita Cavallaro, Maria Chiara Pace, Agnese Barrera, Alessandro Ielo, Ausilia Ragusa, Sharon Hudorovic e Linda
Guttadauro.