L’ultimo saluto a “una persona solare”. Carmelo, per tutti gli amici è stato un faro, un punto di riferimento. Lo scampanio che ne accompagna il feretro, la mestizia delle sirene della Misericordia rendono questo giorno davvero triste per la collettività, già duramente provata da troppi eventi spiacevoli.
La Piazza è sua, indelebilmente, commentano gli astanti all’uscita del feretro. Non c’è voglia di parlare sotto allo stendardo della Misericordia, piegato dal vento, mentre i volontari in uniforme giallo ciano si chinano, per non lasciarsi sfuggire le lacrime. Per non dover dire davvero addio a un amico.
All’unisono, ne ricordano le doti umane e morali. Il suo amico di sempre, Carmelo Mazzarella: “Una persona solare – ricorda -. C’è poco da dire. Il vuoto è troppo grande, siamo cresciuti insieme, abbiamo condiviso l’infanzia”. Una scomparsa prematura che riaccende i dubbi, le incertezze, i perché. Roberto Rapaglià, della Misericordia fa perno sul coraggio di voler continuare a sperare: “Carmelo non trasmetteva mai tristezza agli amici, era lui a far coraggio a noi”.