Un messaggio ai giovanissimi che si arrendono troppo presto in vista del traguardo
Maratoneta a 43 anni ancora in grado di sfidare i più grandi alla grande corsa di Atene. Questo, in pillole, il messaggio che Claudio Lucca, noto runner floridiano, lancia ai più giovani: costanza, determinazione, volontà di riuscire a portare a termine imprese, alzando quella interiore asticella della volontà. Anche quando vorresti dir no perché la stanchezza, alla fine di una giornata di lavoro, ti richiamerebbe a un rifugio fra le pareti domestiche. Invece lo trovi per strada, come una gazzella, a rincorrere se stesso, per migliorarsi, rincorrere il sogno di rimanere fra i primi.
E’ metafora della vita. “Sono consapevole della mia età – ci racconta – ma la costanza non è mai venuta meno”. E a ben guardare il suo palmares c’è da credergli: dalla Maratona di New York percorsa 2 volte, passando per gli eventi di Roma, Venezia, Firenze, Torino, Praga, Trieste, Verona, Treviso e Carpi. “Domenica 11 Novembre affronterò la mia diciottesima maratona ad Atene – conferma -. Si tratta della Maratona classica, quella che ricalca il percorso su cui Stefano Baldini vinse le Olimpiadi nel 2004. E’ un tracciato molto impegnativo per i suoi dislivelli: si narra che un emerodromo (colui che corre per un giorno intero, n.d.r.) percorse questo tragitto e all’arrivo esclamò:”Abbiamo vinto” e morì per lo sforzo. Saranno in 5 ad affrontare quest’avventura ellenica, ai limiti della resistenza psicofisica: Claudio Lucca, Antonio Accardo, Rosario Carpinteri, Sebastian Aparo e Paolo Teodoro. “Il mio “personal best” nella maratona risale al 2016 a Venezia con il tempo di 2:47:53”. Ma l’importante, in questo caso non è soltanto esserci: è testimoniare che un sogno può essere raggiunto con sacrifici, passione, onestà d’intenti.