“FATE PRESTO, LA GENTE NON PUO’ PIU’ ASPETTARE”
Enzo Bascetta, volontario della Misericordia Floridia, lancia un appello “social”. “Il tempo è un lusso, ormai: lavoro, sanità, fisco. No a spread incomprensibili”
Buongiorno, signor Presidente. Anzi, signori presidenti, dalla Camera al Senato, degli Enti e Agenzie varie fino all’ultimo usciere che presieda qualcosa. Sono un lavoratore stabilmente disoccupato. Nel frattempo sono un soccorritore della Misericordia di Floridia, anche se qualcuno dovrebbe soccorrere me e quelli come me: intere generazioni che il lavoro lo aspettano aiutando gli altri. Non ho grandi titoli, mi piacciono le persone schiette, anche quelle che ci governano. Abbiamo atteso tanto per farci governare e abbiamo avuto pazienza. Ora dobbiamo avere ancora pazienza. Pazienza per la dignità che ogni giorno ci costruiamo sulle strade, donando conforto. Pazienza per i costi della vita, pazienza per i tempi di attesa delle varie riforme: ogni governo, d’altronde, ne ha una da fare.
Lo so, sono inopportuno, Eccellenza; Lei mi dirà: ma tu hai un tetto, sei utile. Ed è vero, questo è già tanto. Perché sa, signor Presidente, ogni giorno noi veniamo a contatto con la sofferenza vera, con chi non riesce a mandare i figli a scuola, con coloro i quali non sanno di mercati, di azioni, di trattati e spread perché di risparmi, qui, non se ne parla. Chi ce li ha non li dà a vedere certamente al fisco. Ah, vero, anche questo avrebbe dovuto avere una riforma equa. Vedremo a cosa porterà il lavoro che il governo sta facendo. Perché è nei fatti che si vedono le cose. Perdoni se uso la parola “fatti”. Essa è collegata alla parola “tempo”. Chi comanda, il tempo, ce l’ha. Per chi deve guadagnarsi la vita, invece, il tempo è prezioso. Per un malato cronico, ad esempio, è vitale. Io non lo sono, almeno. Ma sa, ogni mattina mi alzo e vedo tante patologie e troppe contraddizioni legate ai tempi delle cure, ai materiali disponibili, alle età che devono subire attese, alle burocrazie indifferenti. La gente guarda sempre con speranza a chi sta dietro una scrivania, comodamente: a costoro basta un timbro per una cura o un diritto. Ora le chiedo ancora una volta, a nome mio e di tutta la grande classe che va dai 18 ai 65 anni, che non ci siano distinzioni. Siamo tutti giovani e tutti vecchi. Nessuno ha più certezze: si emigra a qualsiasi età, le piazze si svuotano, e questo Natale gli alberi dei vari comuni non impressionano più nessuno, ché le famiglie, troppo spesso, restano divise . Le chiedo di chiedere di non farci attendere oltre: il tempo, ogni istante passato a chiedersi “quando finirà tutto questo”, Voi, sicuramente, non lo conoscete. Se è possibile, in questo paese di raccomandazioni, visto che ho il coraggio di scriverle con Raccomandata (ovviamente), si ricordi pure di me.
La lettera intervista ci è stata firmata oggi dallo stesso Enzo Bascetta.