Li trovi lì alla sera, alla zona Artigianale, dopo il lavoro. Magari stanchi, ma appassionati fra colle, pitture e cartapesta. Sono Tino D’Orio, alla cartapesta e al suo “modelling”, Matteo D’Aquino, ai movimenti, Giuseppe Pulvirenti e Salvatore Rizza, alla struttura, insieme a Giuseppe Valenti, Alessio Irlandesi, abili al comparto elettrico, oltre, al vulcanico Stefano Manuele, versatile in ogni settore. Tino ci racconta della colla, dell’arte dell’impasto, accanto a un fornello acceso che lo accompagnerà sino alla realizzazione del carro allegorico – su cui mantengono il massimo riserbo – .
“Il lavoro di Tino – osserva Stefano Manuele – è importante perché necessario alla modellazione delle forme e tutti i particolari del carro carnascialesco”. E siccome sono i particolari che fanno la differenza, è il buon Giuseppe a curare, insieme agli altri, gli effetti luminosi partendo dal lavoro nascosto, quello della cablatura e dei contatti elettrici: “E’ un continuo lavorio di tester – dice – per rendere fluida l’animazione”. Il tratto comune , come riaffermato dallo stesso Manuele è “tornare a quel carnevale che manca da troppo tempo a Floridia: quest’anno , sicuramente, lo renderemo più bello anche per la presenza di altri cantieri che si sono voluti rimettere in gioco. Sarà una sfida avvincente”.