È odore di caos, lacrime e macerie quello che ci racconta in questi attimi Fabrizio Maranini, rappresentante municipale di “Genova Ovest”. Non c’è tempo per parlare, occorre che la macchina dei soccorsi continui a lavorare alacremente. “Siamo in moto da diverse ore, ma via Porro è sfollata perché sotto a quello che rimane del ponte Morandi ci sono dei fabbricati. Preoccupa “che il resto del cavalcavia possa collassare da un momento all’altro”.
In ogni caso resta l’inagibilità per l’intera Regione: “Il Morandi collegava l’Intera Liguria del Ponente con il settore del levante”. Maranini approfondisce: “Una parte della infrastruttura crollata sporgeva sulla zona artigianale, sulle industrie e non ha coinvolto civiche abitazioni: il lato ancora pericolante “penzola”, invece, sulle aree abitate di via Porro. Per questo motivo si sta procedendo con lo sfollamento di quelle zone: sono centinaia le persone che si stanno assistendo. Nell’immediato dobbiamo controllare senza sosta anche fra le macerie”.
Sugli sfollati di via Porro e via della Pietra, aggiunge: “Le famiglie in stato di bisogno, quelle senza parenti, avranno momentaneamente alloggio a San Pier d’Arena. Ciò che indubbiamente, turba è che tutti gli italiani sono passati di lì, su quel ponte. Un disastro difficile da accettare, un lutto incredibile. Un grande dolore per il Paese”.