DON LORENZO “CI MANCHERA’ UN UOMO BUONO
Presenti le autorità civili a portare conforto
Lo meritava, Fabione, “il gigante buono”, colui sempre pronto a tendere la mano, questo intenso “arrivederci”. L’officiante, Don Lorenzo, ha rimarcato subito la sua caratteristica saliente: il limpido sorriso per tutti, la indiscutibile bontà. Fuori, il rombo assordante delle motociclette, come un grido di dolore dei suoi compagni bikers, si leva al Cielo. La sua moto, lo aspetta come una fedele compagna all’angolo della “Palma”. Sola. La gente, i parenti, gli amici di sempre, hanno visitato Fabio sin dalle 11 e 30 in chiesa madre. Ma il flusso per rendere omaggio all’amico di tutti, non si è mai arrestato. “Alcune caratteristiche come la bontà “passano” per negative – ha detto padre Lorenzo – ma questa chiesa così gremita ci deve far pensare l’opposto: siamo chiamati alla espressione d’amore”.
Il sacerdote ha evidenziato come solo la speranza possa placare la rabbia. “Morire così giovane suscita una rabbia giustificata: possiamo prendercela col Cielo, oggi, – ha osservato – perché ci ha tolto Fabio con una malattia in maniera irruenta, incomprensibile. Eppure, dobbiamo affidarci, e chiedere di comprendere quello che per noi è un mistero: Fabio, non sei morto, e continui ad avvolgere tutti noi con la tua grande anima”. E non ci sono più parole.