Gentilissimo dott. Rubino,
Volevo condividere con lei alcune riflessioni che nascono dall’osservazione di una realtà che piace sempre meno, deludente sempre di più. E non solo per me.
Sulla democrazia la prima questione.
Esiste o è un’illusione?
Nell’antica Grecia la democrazia era “partecipazione di tutti” alla gestione della cosa pubblica (lo ricordo demossignifica popolo), il principio democratico dell’isonomia, ovvero l’uguaglianza di tutti davanti alla legge, costituiva il cuore pulsante della politica ateniese. Ora quale democrazia ci resta, manca la gestione della cosa pubblica e anche il cuore.
Pensiamo soltanto al numero di chi si astiene dall’andare a votare, si tratta di oltre il 50 per cento degli aventi diritto (e tendenzialmente questo è un dato in crescita), quindi siamo governati dalla maggioranza di una minoranza. Il resto ha pensato bene di abbandonare ogni illusione e bada al proprio “orto”, sa che se vuole essere curato dovrà rivolgersi alla sanità privata, sa che se vuole mangiar bene dovrà spendere il doppio, sa che ogni decisione non è mai finalizzata al bene comune ma a rimpinguare il conto in banca di qualcuno. Bene comune, cos’è. Non esiste. Il bene o è mio o è tuo. Condivisione è il bluff del social.
I migliori non vogliono mettersi a disposizione, è morta l’idea di servizio per gli altri.
Nell’era in cui ci propugnano l’inclusione, la prosocialità, si diffonde intimamente un, nemmeno tanto nascosto, inevitabile egoismo.
Il popolo? È, infine, un’entità buona come slogan nelle campagne elettorali perché basta assegnare le briciole per ottenere il silenzio, l’accondiscendenza, è persino più elogiato quando non si reca alle urne. Il paravento è che le urne si aprano, che nessuno vada non importa.
Prospettive per il futuro? Un probabile forte astensionismo per le europee conviene al potere attuale,che si autoreferenzia, si promuove. È la strega di Biancaneve che si guarda allo specchio e ottiene ciò che vuol sentirsi dire: non c’è nessuno in grado di ostacolarlo.
Si realizza così la dittatura delle minoranze, delle nuove elites, delle nuove aristocrazie.
Per quanto tempo sopporteremo in silenzio decisioni che non ci riguardano, che ci mortificano, che ci impoveriscono materialmente e spiritualmente?
Giovanna Sempione
Di certo condivido quel che ha scritto Giovanna Sempione e direi che ne è una pura verità .
Io sono una semplice persona la cui ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a l’estero visto che negli anni 60 si stava male in Sicilia e così i miei genitori portarono tutta la famiglia composta da 9 figli a l’estero.
Vero è che l’influenza del paese in cui abbiamo soggiornato ci ha aperto il senso di pensare,a dirvi che per non dare a l’occhio ,abbiamo imparato molto velocemente la lingua per nascondere l’origine di provenienza.
Mi fa ridere oggi,in quei tempi avevano una brutta idea dei siciliani.
La Francia in cui dopo mi sono trasferito è stata per me di grandissima. accoglienza,ti faceva sentire uguale e con il diritto di esprimerti,la cultura andava alla grande e i movimenti di giovani erano affollati,non mancavano di manifestare pacificamente per i diritti e contro certe posizioni politiche di estrema destra.
Ecco….poi per motivi della mia terra ho deciso il rientro ,avevo tante idee nel cassetto,purtroppo la cruda realtà mi ha disagiata per quel che io mi ero impregnato a l’estero.
Ma una domanda me la pongo ancora oggi e anche domani,se vero è che la nostra politica convive con le mafie e chiesa,come potremmo coinvolgere il popolo sovrano a un cambiamento?
Gentile sign. Antonio,
è mia convinzione che ciò possa avvenire solo con una presa di coscienza individuale del valore e del ruolo del cittadino all’interno della società. L’idea di popolo ha senso se si comprende che esso si compone di persone che hanno una missione, la solidarietà e la cura dell’altro, specie se più fragile.
Ciò tarderà ad avvenire o non avverrà proprio perché è interesse del potere la disunione, la frammentazione, la disgregazione. Avere tutti consapevolezza di questo potrebbe essere già un passo avanti.
Il mio indirizzo mail è antoniogozzo187@gmail.com
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