AL VIA LE CONSULTAZIONI FRA PRECARI E FORZE POLITICHE PER UN CAMBIO DI ROTTA NEL MARTORIATO SETTORE.
“La scuola ridotta a guerra fra poveri.” Pasquale Vespa e il sen. Vincenzo La Russa contro i tagli alle cattedre: “Bisogna valorizzare i lavoratori”. Al Duomo c’è fermento. Un malcontento sintetizzato dal senatore della lega Nord Mario Pittoni e da Pasquale Vespa, presidente dei docenti di terza fascia. “Purtroppo – ha detto Vespa – va di moda questa guerra fra poveri. Si distrugge la scuola e si fa lo stesso disgregando il corpo docente: questo conflitto non migliora la condizione di nessuno, ma peggiora la situazione di tutti. La scuola non ha bisogno di queste disarmonie, ma di risorse, impegno e valorizzazione delle risorse umane”. Di questo passo, quotidianamente, si alimenta la spaccatura fra lavoratori. A tal proposito Pittoni insiste sull’abrogazione dell’intero Fit, un sistema di reclutamento disorganizzato e fittizio e anche sull’abrogazione del comma 131 della 107/2015 che impedisce a chi ha già conseguito 36 mesi di servizio di ottenere ulteriori incarichi di supplenza; non si capisce, si chiedono le forze politiche in campo, perché si insista nel non voler stabilizzare lavoratori ogni anno sono impegnati su posti vacanti e disponibili, caso unico e paradossale in Italia dove per un lavoro esiste più domanda che offerta prediligendo la logica del blindare. In tale ottica Pittoni suggerisce la riapertura dei “PAS” (Percorsi Abiltativi Speciali). Una riflessione accurata è stata fatta anche sul discorso dei 400 euro del primo anno di Fit, stabilito che quasi l’80% dei docenti assunti a Nord annualmente sono di provenienza meridionale. E sono lavoratori soggetti a spese di affitto non indifferenti; non si capisce come si dovrebbe fare con una simile cifra, non a vivere, ma quantomeno a sostentarsi. “Sarà forse per questo – commentano all’unisono i docenti – che ancora oggi la Corte dei Conti tentenni nel registrare il decreto della peggiore riforma di selezione scolastica mai scritta?”