È soddisfatto il presidente delle Misericordie regionali, Santi Mondello, per come il team si è mosso sincronicamente durante la visita di Papa Francesco.
“Lo staff è stato rapido e concentrato nell’allestimento delle infrastrutture destinate all’accoglienza del pontefice – ha premesso Santi Mondello – . Diciotto squadre hanno consentito un’adeguata assistenza ai pellegrini – ha aggiunto – nell’ambito dei loro settori assegnati, fino al deflusso dei fedeli”. Insomma, dalle 3 del mattino fino a notte, senza mai fermarsi. “Grande impegno emotivo – ha sottolineato – per la prontezza di riflessi necessaria alla visita del Santo Padre, che in altre occasioni, come nel 14 giugno del 2015, ci esortò a dimostrare con i fatti il nostro spirito di servizio. L’impegno è stato faticoso su Palermo, dove, a partire dalle sei del mattino, continuativamente, per arrivare alle 20 , abbiamo sostenuto i pellegrini con ambulanze e 10 misericordie. In totale, più di 80 volontari si sono prodigati durante le funzioni”.
E proprio da “volontario” a 360 gradi, Mondello, ritiene necessaria
una maggiore cura da parte delle istituzioni: “Abbiamo incontrato l’assessore regionale competente – ha riferito – che si è dichiarato disponibile ad accogliere le nostre istanze: sono molteplici, a partire dalla difficoltà di ottenere le autorizzazioni sanitarie del trasporto agli infermi. Siamo equiparati a chi debba avere un’autorizzazione per gestire una casa di riposo. Costi impensabili, inoltre, per gestire le ambulanze: dobbiamo far fronte a balzelli di circa 69/70 euro ad ambulanza per il rinnovo dell’autorizzazione sanitaria. Servire costa. Aggiungiamoci il pagamento del “bollo”, che in molte regioni della Penisola non si paga. Occorre alleggerire questi costi, perché in momenti di grande difficoltà come questo, aiuto e servizio sarebbero più semplici.
I Giovani? “Le nuove generazioni hanno altri interessi – ha chiosato – ma cerchiamo di lavorare molto su di loro perché rappresentano il futuro della nostra Sicilia”.