Apre il sipario sul primo festival musicale dei giovani. Presso l’associazione Triade di Belvedere, il maestro Valerio Massaro, ha tenuto le iniziali masterclasses per i suoi allievi. Attraverso le partnership con i liutai locali e i professionisti delle corde dello Stivale, Massaro ha plasmato una nuova forma rispetto ai soliti festival per strumentisti e amanti del belcanto (che debbono continuare a esistere, ci mancherebbe).
Il suo intento, insieme ai colleghi, Carlo Maria Simeone e Stefano Linares, è rendere più facile, e contemporaneamente passionale, l’approccio alla massima espressione umana. Quella che non necessita di traduzioni : la Musica. Ed è bello vedere ancora giovanissimi – lontanissimi dal condizionamento di loop, rap, strumming discutibili – che chiedono di sapere, di tecnica. Si pongono domande che si traslano anche nella vita di tutti i giorni, ponendosi a un livello interpretativo altro e ‘alto’ rispetto ai coetanei. Non si contentano di una strimpellata, pretendono impegno, si mettono in gioco. È, peraltro, un evento scevro da sponsorizzazioni istituzionali. E questo lo rende ancor più fresco, naturale. Alle 20, fra poco, il primo concerto con Carlo Simenone e Stefano Linares al sax. Domani c’è spazio per la letteratura, con Giada Scarpato, e le sue “Sfumature di Porpora”, a rilanciare una delicata declinazione fra musica, poesia, echi d’anima. In tre giorni si condensa un sapere antico, un artigianato dello scrivere, comporre, eseguire. Qualcosa di prezioso che va coltivato, accarezzato, ché serve per riflettere sulle mille sfumature grigie che ci attraversano, troppo spesso inerti, Inconsapevoli. Un invito a fermarsi per ritrovare quella metrica interiore necessaria a guardare ciò che accade con una rinnovata attenzione e vera consapevolezza.