“Tutte le compagini del territorio .- ha premesso il colonnello – hanno partecipato in sinergia, d’intesa con la Procura ordinaria e con quella dei minorenni di Catania sono stati emessi dei fermi per delitto per omicidio volontario in concorso e per detenzione di munizionamento e armi clandestino, a carico di due minorenni – classe ’99 – già noti alle forze dell’ordine, e un maggiorenne, classe ’97. Una risposta a un gravissimo evento di sangue per rispondere alla famiglia, alla collettività, colpita dall’evento. E’ stata uccisa una persona rispettabile, benvoluta, conosciuta”. Così il colonnello Grasso ha aperto la conferenza su un delitto assurdo, che ha sconvolto la città.
Potrà essere utile, ora, anche l’esame dell’Arma che ha la matrice abrasa, da parte dei Ris. Agghiacciante il video dell’agguato al povero Sortino, neppure cinquantenne. Per arrivare a captare tutte le informazioni necessarie alla conclusione del caso s’è agito in immediatezza da parte dell’Arma. L’indagine s’è avvalsa di un “robusto patrimonio informativo, merito della Tenenza floridiana, capace di meticolosa ricostruzione anche attraverso gli apparati di videosorveglianza”. Operatività indiscutibile. L’arma, una beretta 7,65 è stata rinvenuta in seguito a indicazioni fornite dagli stessi ragazzi: ricerca difficile, con il contributo dell’ufficiale Nicolai, su un terreno particolarmente difficile. Delineato il movente.
“Dalle prime indicazioni – scandisce il maggiore Sambataro – uno dei dipendenti ha fornito indicazioni su un solo nome. Successivamente i carabinieri di Floridia hanno ricostruito tutto il mosaico. Il minorenne è stato individuato e, poi, anche gli altri tre. Due di loro, dopo il fatto, con lo scooter si sono recati a Siracusa, chiamando un conoscente. Come dichiarato da questo conoscente, lui si è subito reso conto che qualcosa non andasse in base ai commenti. E ha compreso che si stessero riferendo all’omicidio. Gl’interrogatori si sono protratti ieri fino a tarda serata. L’arma del delitto era già in possesso di uno dei minorenni, che la riceve dall’altro. Hanno ammesso le loro responsabilità sostenendo che l’intenzione era quella d’incutere timore, sparando contro la macchina o una serranda. Ma l’epilogo è quello che conosciamo”. Il personale intervenuto per i rilievi sulla vettura, ha consentito di ricostruire la dinamica, oltre allo sforzo della Tenenza, che ha setacciato Floridia, e del Radiomobile, passando a controllo anche viedeosorveglianze private. Bisognava acquisire tutto il possibile di quanto accaduto fra le 2 e 20 e le 3 e 30 (il video è delle 2,58). L’arma ritrovata aveva ancora un colpo nel caricatore: abbandonata al “Circuito”, nella vegetazione incolta. Quindi intenso l’impegno dei militi. Poi il video: “L’auto di Sortino imbocca via Foscolo – ricostruisce – e i bossoli vengono sparati da distanza variabile da un minimo di dieci a un massimo di 30 metri. Per intenderci, l’auto è sul fianco di chi spara. Durante la manovra di svolta partono i primi colpi di arma da fuoco, dalla via del supermercato vicino, di fronte all’Internet point, con un movimento di chi spara allontanandosi”. I moventi di un delitto assurdo: “Sortino era esasperato – riferisce il maggiore – . Certamente li ha allontanati in modo più deciso. Ma non c’è stata violenza da parte della vittima, assillata dai comportamenti degli arrestati. Non ci risulta che ci siano state richieste di denaro da parte loro. I fermati non hanno mai contestato il diverbio, hanno detto che la cosa era finita lì. Uno dei tre è stato subito trovato in casa, gli altri successivamente”.