Alberto Corbino, nipote di Epicarmo Corbino (e presidente della fondazione Cariello Corbino), porta l’esperienza, il vissuto, i valori del nonno e di Orso Mario Corbino in aula consiliare. Un passo per ricordare ai giovanissimi, in un momento delicato per la vita del Paese, l’essenzialità della coerenza d’intenti, le idealità, il coraggio di “remare contro”, sebbene ciò possa costare alla propria carriera, ma non certo alla propria coscienza.
“Il liceo di Augusta è intitolato a Orso Mario – premette Alberto –. L’iniziativa nasce da un impulso del prof. Vaccaro e dal libro scritto sui due fratelli”. Il titolo del convegno, “Non chiederti chi erano i Beatles, ma chi fossero Orso Mario ed Epicarmo Corbino” è provocatorio, poiché la Sicilia è distratta, tende a non ricordarsi delle proprie eccellenze. “Abbiamo una storia importante – sottolinea – ed è essenziale far capire come i due originari di Augusta, partendo da una famiglia modesta, siano arrivati ai vertici delle istituzioni, guadagnandosi fama e prestigio a livello internazionale; Orso Mario, fisico, già ventenne, insegnava all’università e divenne successivamente ministro della Cultura durante il governo Bonomi e ministro dell’Economia nel governo Mussolini senza mai prendere la tessera del partito fascista. Divenne direttore dell’Istituto di via Panisperna. Epicarmo, più piccolo di 16 anni, mio nonno, da ragionere, seppe salire alla cattedra di Politica economica all’Università di Napoli. Anche lui, ministro del primo governo Badoglio e poi, ministro del Tesoro nel primo e secondo governo De Gasperi: tutto senza mai cedere al poltronismo, fedeli alle proprie idee”. Alla base, solo seguendo coerenza e studio, un elemento raro oggi. “Sandro Pertini lo definì il Pietro Micca della Politica italiana, poiché mio nonno, pur facendo parte della maggioranza politica, avrebbe potuto beneficiare della cosiddetta “legge truffa”. Egli si oppose, creando una sua organizzazione politica: non fu eletto in parlamento, sapeva a cosa stesse andando incontro. Per il bene del Paese preferì sacrificarsi: un insegnamento per i più giovani, che devono comprendere come l’abnegazione, la coerenza, portino sempre a buoni frutti. I ragazzi sono molto demoralizzati, ma il loro esempio deve restituire quella spinta vitale necessaria al futuro di tutti”. Ospite del sindaco, Sebastiano Scorpo, e della Pro Loco, le parole di Alberto sono state rimarcate dallo stesso primo cittadino e dal referente della Proloco, Puglisi: “Il messaggio è attuale – ha detto -. Utile sottolineare come ci s’interessi troppo di quanto accada fuori dalla nostra provincia, tendendo a dimenticare le nostre figure storiche; a Siracusa anche il liceo è intitolato a Orso Mario. Sovente i giovani non si chiedono neppure il perché della intitolazione del proprio istituto a un nome piuttosto che a un altro: è giusto che questo trend s’inverta”. Sebastiano Scorpo, ha rilevato l’importanza dell’happening, rammentando l’istanza di Francesco Signorino, dell’ingegner Ammatuna, e dell’ingegner Vaccaro. “Figure di spessore che hanno tenuto alto lo spessore morale della politica – ha annotato Scorpo -. Dei ragazzi di via Panisperna, non posso dimenticare la mia frequenza all’Enrico Fermi di Siracusa. Fra quei “ragazzi”, oltre a Fermi, non possiamo non menzionare Ettore Majorana e tanti altri: i due Corbino venivano da una famiglia semplice, dignitosa. Entrambi hanno mostrato il loro valore tecnico, scientifico e morale”. Di rilievo l’intervento dell’on. Maria Marzana. “Figure cruciali, quelle dei fratelli Corbino perché hanno saputo fornire una chiave di lettura autentica di progresso per il Paese: Orso Mario, dal punto di vista scientifico, letterario per Epicarmo. Entrambi hanno dato un contributo fondamentale nei loro ambiti d’azione. Epicarmo rivestì il ruolo di padre costituente e da lui deriva il principio costituzionale secondo cui gli enti privati possono istituire scuole senza oneri per lo Stato: un’affermazione dell’apertura della scuola a tutti e del principio della gratuità. Un principio che non s’è completamente realizzato, a causa di tagli e ristrettezze nelle risorse per l’istruzione. Dovremo ancora batterci per un’istruzione davvero accessibile a tutti”. L’ingegner Vaccaro: “Siamo adusi a dar valore alle qualità artistiche di alcune persone che magari, sotto il profilo morale, lasciano a desiderare – conferma -. La storia è fondata sul senso del dovere e dello Stato. La nostra società tende a minimizzare le personalità siciliane: basti ricordare Bettino Craxi. Quando era all’apice del successo era “il milanese Craxi”, ma sotto Tangentopoli, era il “messinese”. È bene che siano valorizzati i nostri talenti per non dimenticare il loro esempio”.