UNA STORIA DA LEGGERE, CAPACE CON LE SUE METAFORE, DI ADATTARSI AD OGNI REGIONE.
“Babbo perchè quei signori litigano così tanto in tv?” “figliolo, adesso te lo spiego “: “C’era una volta, in un grande paese bagnato dal mare, una regione piccina piccina, nascosta tra i monti.
Questo posto si chiamava Molise.
Tutti conoscevano il suo nome perchè lo avevano letto nei libri di fiabe, ma nessuno si preoccupò mai di accertarne l’esistenza, tanto da averla ribattezzata “la regione che non c’è”. Gli abitanti della “regione che non c’è”, vivevano tranquilli e beati facendo il lavoro che non c’è, curandosi nell’ospedale che non c’è, godendo della sicurezza che non c’è e così via.
Tanti sovrani si avvicendarono a governare questo piccolo regno, ma l’ultimo sovrano, discendente della stirpe di regnanti spodestata nel grande paese, commise un errore fatale: si inimicò la maga più potente del reame che svelò i suoi segreti e tramite un incantesimo lo trasformò nel “sovrano che non c’è” della “regione che non c’è”.
Tra i regnanti del grande paese iniziò a circolare la leggenda dell’esistenza di un tesoro custodito nella “regione che non c’é”. Una pietra magica capace di conferire grandi poteri a chi ne fosse venuto in possesso.
Oramai non si parlava d’altro e la parola Molise passava di bocca in bocca.
Si sa che quando si parla troppo di un qualcosa che non esiste, poi questo qualcosa finisce per materializzarsi per davvero. Dunque tutti i re della nazione furono incuriositi ed attratti da questo tesoro, tanto da montare a cavallo ed andare alla scoperta del leggendario “Molise” pur di entrare in possesso di questa pietra.
Ognuno di loro proponeva cose magnifiche agli abitanti del villaggio in cambio della pietra.
Il sovrano delle terre del nord promise di difenderli dagli orchi e dai troll e di abbassare le tasse, il signore degli elfi promise di far splendere le stelle anche di giorno e di rendere tutti felici, il vecchio re… quello con più esperienza di governo propose sia di difenderli dai troll, sia di abbassare le tasse,sia di far splendere le stelle di giorno.
Come per magia, il Molise, da “regione che non c’è” diventò la “regione Molise” e in tutti i regni del paese non si parlava d’altro.
Pertanto i cittadini pensarono che un “governatore che non c’è” può solo governare una “regione che non c’è”….. dunque adesso che il Molise c’è, ha bisogno di un “governatore che c’è”.
Ma a quale sovrano concedere la pietra? Ardua decisione perchè erano tutti simpaticissimi, bellissimi, in gambissima e con proposte allettantissime.
Mentre i saggi del villaggio si consultavano per prendere una decisione, i sovrani iniziarono a litigare tra di loro, dunque la scelta andava fatta in fretta.
Gli abitanti del villaggio suggerirono di spaccare in due la pietra magica e di consegnare una metà al signore degli elfi e l’altra metà ai sovrani del nord.
E così fu.
Il tempo è trascorso ed ognuno custodisce gelosamente la sua metà della pietra.
Ma perchè la magia si possa realizzare, le due metà della pietra vanno unite, e non fa differenza chi abbia la metà più grande.
Quindi finchè non ci sarà cooperazione tra i regnanti, non accadranno prodigi.
Caro figlio mio “che non esisti” perchè sei nato nella “regione che non esiste”……bil popolo molisano attende che i potenti capiscano… ed intanto RESISTE.
Erika Plinio